L’intensificarsi del commercio internazionale e i mutamenti climatici favoriscono lo spostamento di microrganismi, insetti e altre specie da un continente all’altro, determinano in Italia, e in generale in Europa, la comparsa sempre più frequente di organismi nocivi che mettono a repentaglio la salute dei vegetali. Il sistema fitosanitario europeo si basa su un approccio di sistema cosiddetto aperto, dove, nel rispetto della libera circolazione delle merci, una delle libertà fondamentali garantite dall’ordinamento giuridico della UE, tutto può essere importato ad eccezione di ciò che è vietato. Pertanto, l’unico modo per frenare l’ingresso di nuovi organismi dannosi non si basa su una chiusura delle frontiere, impedendo l’ingresso di qualsiasi vegetale, ma su una sorveglianza fitosanitaria rafforzata.
Con l’applicazione del nuovo contesto normativo fitosanitario si vogliono evitare i danni da organismi nocivi bloccandone la diffusione e l’insediamento sul territorio europeo. Le nuove disposizioni, pur mantenendo l’architettura di base delle normative preesistenti, costituita dai controlli alle importazioni, dal passaporto delle piante, dalle zone protette, ecc., applica maggiormente il principio di precauzione, introducendo nuovi obblighi in relazione alla tracciabilità e all’obbligo di intervento per tutti gli operatori professionali interessati.