L’infestazione da Bostrico tipografo (Ips typographus L.) avviata in seguito alla tempesta Vaia del 2018 e sostenuta dalla siccità del 2022 si mantiene ancora a livelli alti; la grande disponibilità di piante nello stadio di sviluppo maggiormente suscettibile al bostrico nella totalità del territorio coinvolto non consente facili previsioni sul rientro dell’emergenza o nuove possibili recrudescenze degli attacchi, in relazione soprattutto all’andamento climatico e a disturbi che si possono sempre verificare (vento, neve).
Per attuare le azioni di contrasto alla diffusione del bostrico sono stati prontamente organizzati ed attuati i necessari interventi, verificando nel tempo l’evoluzione nel territorio:
MONITORAGGIO CON TRAPPOLE A FEROMONE
La densità delle popolazioni di bostrico, documentata da valori di cattura nelle trappole a feromoni che hanno raggiunto livelli record nel 2023 lungo tutto l’arco Alpino, è ancora elevata e sottolinea come gli insetti possano approfittare di qualunque disturbo per avviare nuove infestazioni. Le catture sono molto elevate in quasi tutte le località, eccedendo la soglia ritenuta di danno (circa 8000 sulle catture annuali) in molti casi ancora prima del termine dell’uscita primaverile.
L’andamento stagionale è stato caratterizzato da molteplici picchi, collegati all’andamento climatico dell’estate, con periodi di caldo alternati a piogge e periodi con temperatura più bassa.
MONITORAGGIO DEI NUCLEI DI INFESTAZIONE
I nuclei di piante attaccati nel 2023, a differenza del 2022 dove il fenomeno si era manifestato da metà aprile, sono stati osservati a partire dalla fine di maggio, evidenziati dalla presenza di rosura sulle cortecce e alla base degli alberi, anche se gli alberi hanno conservato quasi ovunque la chioma verde.
A livello di arrossamento delle chioma, i sintomi rilevati finora sono relativi in prevalenza agli attacchi del 2022, mentre la comparsa di sintomi associati alla colonizzazione del 2023 è iniziata a notarsi da inizio agosto; questo a causa di un andamento climatico favorevole, con una primavera fresca e piovosa, che non ha indotto uno stato di stress idrico nelle piante, contribuendo così al mantenimento della chioma verde anche in alberi con corteccia completamente colonizzata.
Dalla metà di agosto è iniziato un più marcato viraggio delle chiome, che perdurerà fino a d ottobre e consentirà di delimitare con precisione l’estensione delle zone colpite.
LOTTA ATTIVA
Ove possibile e realizzabile si è agito, in continuità con quanto effettuato dal 2021, con l’allestimento di piante esca per un’azione diretta volta all’eliminazione massiva degli insetti. In tal senso è stata importante l’attività di collaborazione con altri soggetti istituzionali coinvolti nell’operatività (Carabinieri Forestali, Regole, Consorzi Forestali, ecc.). A seguito di nuovi schianti da vento verificatisi durante l’estate in alcune località del Veneto (Alto Bellunese), si è prontamente intervenuti sfruttando, nelle zone accessibili, tali piante come esca, innescandole con ferormoni di sintesi al fine di contrastare l’espandersi di ulteriori focolai.
Si è inoltre proceduto, nelle situazioni consentite, al taglio delle piante infestate in piedi, operando tramite bonifica fitosanitaria.
In seguito a quanto sopra esposto, è opportuna una gestione del bostrico basata su criteri innovativi e multidisciplinari, per raggiungere nel tempo un equilibrio tra i diversi fattori che consenta lo stabilirsi di formazioni forestali meno esposte a danni biotici e abiotici.