Drosophila suzukii, comunemente detto Moscerino dei piccoli frutti, è un insetto (Dittero drosofilide) originario del Sud-est asiatico. È una specie polifaga che, a differenza di altre della stessa famiglia, ovidepone direttamente nella polpa dei frutti, è molto prolifica e si sposta rapidamente su lunghe distanze.
A partire dal 2008, è stata rinvenuta negli USA e successivamente in Europa, interessando tutte le principali aree produttive dell’Unione. L’elevata polifagia, la rapidità di sviluppo e l’impossibilità di accertarne la presenza all’interno dei frutti ha determinato la sua rapida diffusione sul territorio nazionale e dell’Unione europea, impedendone, di fatto, ogni possibile tempestivo intervento di eradicazione così come l’adozione di misure fitosanitarie efficaci. Pertanto, essa non è inserita fra gli organismi nocivi da quarantena per l’Unione.
In Italia la prima segnalazione ufficiale risale al 2009 nella Provincia autonoma di Trento, a cui sono progressivamente seguite segnalazioni in tutte le altre regioni italiane. La lotta contro questo parassita si è presentata fin da subito estremamente complessa a causa delle elevate prestazioni biologiche della specie associate alla capacità di colonizzare diversi ambienti mantenendo elevate popolazioni nei siti infestati e alla carenza di antagonisti naturali nel territorio nazionale.
La Fondazione Edmund Mach (FEM) di Trento, in collaborazione con il CREA-DC, ha sviluppato uno specifico studio del rischio con cui sono state identificate, nel microimenottero Ganaspis brasiliensis, le potenzialità per promuoverne l’immissione in natura in qualità di Agente di Controllo Biologico del Moscerino dei piccoli frutti.
Pertanto, a partire dal 2021, sono state avviate in Italia le campagne di lancio di Ganaspis brasiliensis contro D. suzukii secondo quanto previsto dal quadro normativo vigente in materia di introduzione in natura di organismi alloctoni.
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Quali sono i danni
Diversamente da altre specie della sua famiglia, D. suzukii si sviluppa a carico dei frutti maturi prossimi alla raccolta, ancora sulla pianta, i quali, generalmente, non mostrano subito segni visibili dell’attività trofica delle larve. Solo successivamente esse, alimentandosi della polpa, provocano la formazione sul frutto di un’area depressa che diventa subito molle, anche a causa di attacchi fungini o batterici secondari, con conseguente disfacimento più o meno completo del frutto.
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Quali piante sono attaccate dall’insetto
L’insetto attacca più di cento piante ospiti, sia coltivate che spontanee, sia in pieno campo che in coltura protetta, nonché materiale organico in decomposizione, provocando danni economici significativi soprattutto su drupacee (ciliegio dolce, pesco, susino, albicocco), frutti a bacca (mirtillo, lampone, mora, fragola), ma anche kiwi, cachi, fichi e sull’uva. L’insetto, inoltre, è in grado di sopravvivere in un ampio range di condizioni climatiche, dalle foreste delle zone subtropicali agli ambienti montani dei climi temperati.
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Ciclo vitale
La durata del ciclo di sviluppo «da uovo ad adulto» dipende dalle temperature ambientali; infatti, può concludersi in circa 10 giorni a 25 °C e in circa 25 giorni a 15 °C (la mortalità raggiunge il 75% alla temperatura di –2 °C). L’uovo schiude in 12-72 ore, mentre la larva diventa adulta in 3-15 giorni. L’impupamento avviene più comunemente all’interno del frutto. Sverna come adulto, prevalentemente femmine, nel terreno, nelle foglie e in contesti antropizzati. Un ciclo di sviluppo così breve, associato a un ampio range termico, permette a D. suzukii di avere una sovrapposizione di generazioni che possono arrivare fino a 13 all’anno.
L’ovideposizione avviene fra i 10 e 32 °C, inizia a metà primavera e continua fino a novembre. Le femmine fecondate depongono da 1 a 3 uova per frutto e da 7 a 16 uova al giorno, deponendo circa 500 uova nel corso della loro vita. Più femmine possono visitare anche lo stesso frutto.
D. suzukii ha un picco di attività attorno ai 20 °C, mentre al di sopra dei 30 °C l’attività si riduce e i maschi si sterilizzano.
L’adulto si accoppia già nel corso del primo o del secondo giorno di vita. Le uova non sono identificabili a occhio nudo. Le larve, apode, di colore bianco, misurano 3-4 mm nell’ultimo stadio di sviluppo.
D. suzukii è una specie originaria del Sud-est asiatico, descritta all’inizio degli anni 30 in Giappone, dove si registrarono importanti infestazioni su ciliegio.
Durante il secolo scorso l’areale di distribuzione si è notevolmente ampliato interessando aree vicine: Corea, Cina, Russia e Hawaii. A partire dal 2008 è stata rinvenuta negli USA e successivamente in Europa (Austria, Belgio, Germania, Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Slovenia).
In Italia la sua presenza è segnalata a partire dal 2009 e, allo stato attuale, il parassita è diffuso in quasi tutte le regioni.
Per la distribuzione mondiale del parassita si veda sull’EPPO Global Database.