Bractocera dorsalis (Hendel) o mosca orientale della frutta è un insetto (ordine dei Ditteri della famiglia Tephritidae), altamente polifago, che causa danni rilevanti a un’ampia gamma di colture da frutto. L’importazione e il movimento della frutta infestata sono considerati la via più probabile per l’introduzione di questo insetto. A causa della notevole polifagia e dell’elevato rischio fitosanitario, è stato incluso nella lista degli organismi nocivi da quarantena rilevanti per l’Unione Europea (Allegato II, parte B), del Regolamento (UE) 2019/2072 ed inserito nella lista degli organismi da quarantena prioritari per le piante nel Regolamento (UE) 2019/1702.
In Italia, nel 2018, la prima incursione dell’organismo nocivo è stata segnalata nella regione Campania. Dal primo rinvenimento, sono stati attuati monitoraggi intensivi, condotti seminari tecnico-scientifici per valutare interventi più idonei a contrastare la diffusione di questo organismo ed è stato istituito uno specifico Gruppo di Lavoro, per predisporre un Piano di azione mirato all’applicazione di misure di emergenza fitosanitaria adatte all’eradicazione dell’insetto. Le azioni adottate hanno ridotto l’espansione del focolaio in questa regione, nel 2024.
Successivamente, altre incursioni di questo insetto sono state segnalate in varie regioni d’Italia, e alla fine del 2023 un nuovo ritrovamento di Bactrocera dorsalis è stato riscontrato in Emilia-Romagna, così da istituire ufficialmente un’area delimitata in eradicazione del focolaio.
Sono in corso le procedure per la gestione e l’attuazione delle misure fitosanitarie di emergenza per il contrasto alla diffusione dell’organismo nocivo.
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Come avviene la diffusione e quali sono i danni ed i sintomi
Si diffonde attraverso l’importazione di frutti infestati provenienti dai Paesi ove la specie è presente o attraverso la frutta per consumo familiare nei bagagli a mano dei passeggeri.
I sintomi della presenza di B. dorsalis sono quelli tipici delle mosche della frutta, molto simili a quelli causati da Ceratitis capitata. Le punture di ovideposizione possono essere molto evidenti o appena rilevabili, a seconda del tipo di frutto e del grado di maturazione. In alcuni casi le ferite possono favorire l’ingresso di patogeni agenti causali di marcescenza e possono manifestarsi con la fuoriuscita di succo ed essudato. Le larve danneggiano la polpa dei frutti al punto da renderli non commerciabili e, allo stesso modo delle punture di ovideposizione, possono favorire processi di marcescenza. Le femmine adulte fecondate di B. dorsalis depongono le uova nei frutti normalmente prima della loro maturazione. Le larve penetrano nella polpa danneggiandola, talvolta procurando anche un precoce ingiallimento dei frutti a cui segue spesso una cascola precoce.
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Quali piante sono attaccate dall’insetto
La specie è contraddistinta da un’elevata polifagia: sono conosciuti, infatti, circa 300 ospiti vegetali a spese dei quali essa si sviluppa, arrecando seri danni sia sui frutti che sulle piante. Tra questi spiccano svariati fruttiferi (agrumi, nespolo, pesco, melo, pero, kaki e vite) e colture ortive (peperone, peperoncino, pomodoro, melanzana) che sono caratteristici del comparto agricolo nazionale.
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Ciclo vitale
Gli adulti sono presenti tutto l’anno in habitat tropicali dove i frutti ospiti sono continuamente presenti. In condizioni naturali, lo stadio di uovo dura in genere 1-3 giorni, lo stadio larvale 9-16 giorni, il periodo pupale 10-12 giorni o più, e il periodo di riproduzione pre-riproduttiva 8-12 giorni. La durata della vita di un adulto è in genere di 1-3 mesi, sebbene siano stati notati individui più longevi. Compie 6-7 generazioni all’anno alle Hawaii. Il ciclo di vita in Florida è indicativamente di circa 30 giorni durante i mesi caldi. Le femmine depongono gruppi di 3-15 uova nella frutta dell’ospite. La fecondità femminile media è tra 1.200 e 1.500 uova, con un massimo di 3.000 uova).
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Siti a maggior rischio
I siti a maggiore rischio sono le aree di produzione di frutti sensibili, le aree marginali alle aree di produzione, le aree urbane a elevato rischio d’introduzione per la presenza di comunità originarie di Paesi terzi in cui la mosca è presente, i punti d’ingresso (porti ed aeroporti e magazzini doganali di primo stoccaggio della frutta importata) e le aree di stoccaggio e smistamento frutta come i mercati ortofrutticoli o magazzini che trattano frutta esotica proveniente da paesi terzi con dichiarata presenza di B. dorsalis o frutta sensibile prodotta all’interno delle aree delimitate comunitarie.
Per approfondimenti si rimanda alla scheda tecnica per le indagini, del Servizio fitosanitario nazionale, relativo a B. dorsalis, il Documento Tecnico Ufficiale – DTU n. 42 e alle informazioni disponibili su EFSA pest survey card.
Bractocera dorsalis è una specie originaria dei Paesi dell’Asia continentale a nord della penisola malese la cui presenza è attualmente attestata anche in Tailandia, Malesia, Indonesia, Filippine e nei Paesi dell’Africa subsahariana. Più di recente, focolai dell’insetto sono stati segnalati in California, in Florida, nelle Hawaii e nella Polinesia francese.
Nell’Unione Europea l’insetto non è presente ma è stato intercettato nel corso dei controlli effettuati ai punti di entrata in Francia, Svezia, Svizzera, Austria, Germania e Regno Unito all’interno di spedizioni di frutta e ortaggi in importazione. La mappa di “EPPO Global database” mostra come l’insetto sia diffuso a livello globale.
Nel 2024, in Italia, sono presenti focolai nelle seguenti aree:
- dal 2022, Campania (provincia di Napoli), area delimitata del focolaio
- fine 2023, Emilia Romagna (comune di Bologna), area delimitata dal focolaio (Outbreak n. 2501)
Le attività di Sorveglianza si svolgono sulla base del Piano Nazionale di Indagine (PNI) consistono nella realizzazione di ispezioni visive e nel posizionamento e controllo di trappole e nel prelievo di campioni per i controlli analitici da parte dei laboratori dei Servizi fitosanitari regionali. L’applicazione del Piano Nazionale di Indagine è finalizzato alla definizione del Pest status dell’organismo nocivo sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda Bactrocera dorsalis, la pianificazione delle indagini del 2024 relativa alle aree indenni, ha previsto l’ispezione di 1.682 siti e 2.029 esami visivi da eseguire su piante e suolo.
I risultati delle precedenti indagini (2021 – 2022), hanno confermato che l’insetto non si era diffuso ulteriormente nel territorio nazionale nel 2021. Mentre, nel 2022, i dati estratti dai rapporti CREA-DC e riportati nella tabella di seguito, mostrano che nuove incursioni (429 campioni sono risultati positivi alla presenza dell’insetto su 1485 siti ispezionati) sono state segnalate per prima volta in Lombardia e un nuovo focolaio in Campania, mentre in Emilia-Romagna l’incursione è stata chiusa proprio nello stesso anno.
Anno | N. siti ispezionati | N. esami visivi | N. campioni positivi | Regioni | Rapporti |
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2022 | 1.485 | 5.199 | 429 | Lombardia, Emilia-Romagna, Campania | Risultati |
2021 | 1.979 | 4.360 | – | – | Risultati |
Inoltre, in Campania, i risultati delle indagini del 2023, condotte nell’area demarcata, hanno rivelato una diminuzione del numero di catture di B. dorsalis rispetto all’anno precedente e per questo motivo è stato possibile, in base ai parametri previsti dal Piano di emergenza nazionale, ridurre l’estensione della Zona infestata e della Zona buffer (Decreto dirigenziale n.60 del 23 aprile 2024),
Mentre, in Emilia-Romagna (nel comune di Bologna), alla fine dell’anno 2023, è stata segnalata la presenza dell’insetto identificando cosi un nuovo focolaio. (Determinazione del Responsabile del Settore Fitosanitario e difesa delle produzioni n. 6004 del 25/03/2024).