Anoplophora glabripennis (Motschulsky), detto anche Tarlo asiatico del fusto, è un coleottero cerambicide originario dell’Estremo Oriente. È una specie polifaga, in grado di attaccare e portare a morte numerose specie di latifoglie arboree e arbustive. La principale via di ingresso nell’Unione Europea è il materiale da imballaggio in legno non trattato associato alle importazioni di prodotti non vegetali. La sua diffusione negli Stati membri dell’Unione è facilitata dalla diffusa presenza di piante ospiti, ad eccezione degli Stati membri più settentrionali dell’Unione.
A causa dell’elevato rischio fitosanitario, A. glabripennis è stata inclusa nella lista degli organismi nocivi di quarantena rilevanti per l’Unione Europea (Allegato II, parte B), del Regolamento (UE) 2019/2072 e inserita nella lista degli organismi da quarantena prioritari per le piante nel Regolamento (UE) 2019/1702.
Come per A. chinensis, il controllo di A. glabripennis risulta di notevole difficoltà nelle procedure di rilevazione della presenza delle larve nelle piante colpite a causa dell’elevato numero di latifoglie su cui può svilupparsi, della limitata efficacia degli agenti di controllo naturali e dei mezzi chimici di lotta. Fino ad oggi, la principale misura applicabile per l’eradicazione dell’insetto è quindi l’estirpazione delle piante ospiti e l’asportazione o devitalizzazione dell’apparato radicale. È pertanto essenziale non solo l’attività di monitoraggio annuale del territorio, volto all’individuazione tempestiva di eventuali focolai, ma anche l’adozione di misure sulla movimentazione di materiale sensibile nell’Unione, che riducono i rischi di introduzione e diffusione dell’organismo nocivo attraverso il commercio.
L’insetto è stato segnalato per la prima volta in Europa (Austria) nel 2003. Successivamente, sono stati rinvenuti vari focolai per tutta Europa, alcuni eradicati con successo.
Dal 2007 è presente in Italia. Attualmente i focolai si trovano in Lombardia, nelle Marche e in Piemonte. Sono in corso le procedure per la gestione e l’attuazione delle misure fitosanitarie di emergenza per il contrasto alla diffusione dell’organismo nocivo.
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Come avviene la diffusione e quali sono i danni ed i sintomi
Le larve scavano gallerie nella parte basale della pianta spostandosi verso l’alto, interrompendo il trasporto della linfa e dei nutrienti, causando il progressivo disseccamento delle chiome e dell’intera pianta. Inoltre lo sfarfallamento degli adulti, che provoca dei fori per lo più su fusto e rami, contribuisce notevolmente all’indebolimento della pianta.
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Quali piante sono attaccate dall’insetto
Nei focolai italiani le piante maggiormente infestate sono state l’acero, la betulla, l’ippocastano, il salice, l’olmo ed il frassino. L’elenco delle piante ospiti in dettaglio è descritto nella Decisione di Esecuzione (UE) 2015/893 della Commissione del 9 giugno 2015.
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Ciclo vitale
Anoplophora glabripennis completa una generazione ogni 1-3 anni. Il periodo di emersione degli adulti dal tronco della pianta può durare da maggio a ottobre e la durata di vita degli adulti può superare un mese. Ciò fa sì che le generazioni si sovrappongano, con diversi stadi di sviluppo che si trovano simultaneamente nello stesso albero
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Siti a maggior rischio
I siti a rischio di introduzione sono i punti di ingresso frontalieri e le alberate limitrofe, il verde urbano, i giardini e i parchi pubblici e privati, i vivai, i garden e i centri di commercializzazione di piante a vari livelli dall’ingrosso fino alla vendita al dettaglio. Rappresentano siti a rischio anche le isole ecologiche per lo smaltimento del verde e le zone limitrofe, i siti di produzione/commercializzazione di legname per scopi vari, tra cui la legna da ardere o la produzione di imballaggi e aree di stoccaggio di materiale legnoso di imballaggio o di lavorazione del legname di importazione (soprattutto se proveniente da paesi asiatici), oppure le zone dove si movimenta legname di latifoglie note per essere ospiti.
Per approfondimenti si rimanda alla scheda tecnica per le indagini, del Servizio fitosanitario nazionale relativo all’A. glabripennis, il Documento Tecnico Ufficiale – DTU n. 36 e alle informazioni disponibili su EFSA pest survey card.
Anoplophora glabripennis è una specie originaria della Cina e Corea, è stata poi rinvenuta in Giappone, Stati Uniti, Canada, Libano e Turchia. In Europa è presente in Francia, Germania, Italia e Svizzera. Diversi focolai sono stati eradicati in Italia e in altri Paesi europei. La mappa fornita nel sito EPPO Global database mostra l’attuale diffusione a livello globale.
Nel 2024, in Italia, sono presenti focolai nelle seguenti aree:
- dal 2007, Lombardia. La zona infestata ricade nelle province di Milano e Bergamo (anno 2023; aggiornamento nel 2024 con il comune di Treviolo)
- dal 2013, Marche. La zona infestata ricade nelle province di Fermo, Macerata e Ancona
- dal 2018, Piemonte. La zona infestata ricade nella provincia di Cuneo, (la presenza è stata segnalata anche nella provincia di Torino)
Delimitazione nelle Regioni: Marche, Lombardia (2023 e 2024 con revoca dell’area delimitata di Corbetta -MI) e Piemonte
Le attività di Sorveglianza, che si svolgono sulla base del Piano Nazionale di Indagine (PNI), consistono nella realizzazione di ispezioni visive e nel posizionamento e controllo di trappole e nel prelievo di campioni per i controlli analitici da parte dei laboratori dei Servizi fitosanitari regionali. L’applicazione del Piano Nazionale di Indagine è finalizzato alla definizione del Pest status dell’organismo nocivo sul territorio nazionale e, per il 2024, è stato previsto di ispezionare 985 siti RUOP e 4.775 siti nel territorio.
I risultati delle precedenti indagini condotte nelle aree indenni (2021-2022-2023), hanno confermato l’assenza dell’organismo nocivo in tutto il territorio nazionale ad eccezione delle regioni dove era già stato segnalato (Lombardia, Piemonte e Marche). La tabella di seguito mostra il numero di siti ispezionati ed esami visivi effettuati per gruppo di indagine nel triennio.
Anno | Gruppo d’indagine | N. Siti ispezionati | N. Esami visivi |
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2023 | RUOP | 1.938 | 8.124 |
Territorio | 6.509 | 14.141 | |
2022 | RUOP | 1.907 | 9.183 |
Territorio | 7.372 | 19.225 | |
2021 | RUOP | 1.998 | 11.223 |
Territorio | 7.059 | 14.725 |