Aleurocanthus spiniferus, anche noto come aleurodide spinoso è un Emittero della famiglia Aleurodidi originario dell’Asia sudorientale, diffuso anche nell’Asia tropicale e subtropicale, in Africa, in Oceania e in alcune isole del Pacifico.

In Europa è presente in Italia, Croazia, Montenegro, Grecia, Repubblica Ceca, Albania e Francia.

In Italia è stato segnalato per la prima volta nel 2008 nella regione Puglia in provincia di Lecce. Attualmente è presente anche nelle regioni: Campania, Lazio, Emilia-Romagna, Basilicata, Toscana, Sicilia, Liguria, Lombardia, Abruzzo, Marche, Calabria e Umbria.

È assente nel resto del territorio nazionale.

In considerazione della dannosità ed elevata polifagia è inserito nella lista degli organismi nocivi da quarantena rilevanti per l’Unione Europea nell’Allegato II, Parte B, punto C.1. del Regolamento (UE) 2019/2072, di cui è nota la presenza nel territorio dell’Unione Europea e ne è vietata la diffusione.

Inoltre, negli Allegati VII, punto 30.1, e VII, punto 17.1, del Regolamento (UE) 2019/2072 sono indicate le prescrizioni particolari per le piante da impianto per l’introduzione nel territorio dell’Unione Europea e le prescrizioni particolari per la movimentazione all’interno del territorio dell’Unione.

Sebbene Aleurocanthus spiniferus sia altamente polifago e segnalato su oltre cento specie vegetali appartenenti a trentotto famiglie botaniche di interesse agrario, quali kaki, melograno, vite, melo, pero, fico, mirto e piante ornamentali, come rosa, edera, lauroceraso, piracanta, ecc., gli ospiti preferiti sono gli agrumi appartenenti per lo più al genere Citrus.

L’insetto vive sulla pagina inferiore delle foglie, nutrendosi della linfa ed espellendo abbondanti quantità di melata, sulla quale si sviluppa la fumaggine. La melata può percolare sui frutti sottostanti deprezzandoli. Un’infestazione elevata può determinare il deperimento delle piante.

Gli adulti hanno piccole dimensioni – lunghi in media 1,5 mm, con ali di colore grigio bluastro e maculature chiare – e volano attivamente quando sono disturbati, ma non sono dei buoni volatori. Pertanto, la dispersione attiva avviene a corto raggio.

Le uova vengono deposte a spirale sulla pagina inferiore delle foglie, sono di forma ellittica, inizialmente giallastre, diventano nerastre man mano che maturano. Gli stadi giovanili successivi sono quattro, di cui solo il primo è mobile, essendo dotato di zampe, mentre gli altri ne sono privi e rimangono fissi sulle foglie. Tali stadi, anch’essi di forma ellittica, sono di colore nero, circondati da una caratteristica frangia cerosa bianca e presentano (dal II al IV stadio) spine filamentose lungo la parte periferica del corpo.

A seconda delle condizioni climatiche, A. spiniferus può compiere da tre a sei generazioni sovrapposte nel corso dell’anno. Lo svernamento avviene su piante che non perdono le foglie, come agrumi e specie ornamentali sempreverdi. Gli stadi svernanti sono per lo più le pupe o le neanidi di III età.

I danni diretti sono maggiormente causati dall’attività trofica delle forme giovanili che, mediante gli stiletti boccali, pungono i tessuti vegetali e sottraggono la linfa, provocando un deperimento generale delle specie ospiti attaccate. Inoltre, queste forme giovanili sono responsabili di danni indiretti, legati all’abbondante produzione di melata zuccherina che, ricoprendo frutti e foglie, induce un progressivo disseccamento della vegetazione.

Laddove gli attacchi riguardino specie fruttifere può verificarsi un importante deprezzamento della frutta stessa.

Per affrontare questa particolare emergenza è stato istituito uno specifico Gruppo di lavoro nazionale.

Le regioni italiane interessate dai focolai hanno predisposto specifici Piani di azione, approvati dal Comitato Fitosanitario Nazionale, per i quali si rimanda per maggiori dettagli ai siti dei rispettivi Servizi fitosanitari regionali.

In rapporto alle tipologie di focolaio – area coltivata, verde urbano (pubblico e privato), vivai e garden center – occorre diversificare le misure di eradicazione, ove possibile, o di contenimento.

Nelle aree delimitate, in ogni caso, sono obbligatorie le seguenti prescrizioni:

  • divieto di diffusione dell’organismo nocivo;
  • obbligo di distruggere in loco il materiale di potatura infestato dall’organismo nocivo;
  • divieto di commercializzazione di piante e prodotti vegetali infestati;
  • divieto di raccogliere e trasportare al di fuori dalle aree infestate piante e prodotti vegetali, con presenza di individui dell’organismo nocivo;
  • distruggere le piante irrimediabilmente compromesse;
  • ove possibile, obbligo di adottare un programma di trattamenti insetticidi, adoperando le sostanze attive attualmente autorizzate su Aleurocanthus spiniferus o su “Aleurodidi”, in rapporto ai campi di utilizzo riportati nelle etichette dei rispettivi formulati commerciali.

Poiché la lotta chimica non può rappresentare l’unica strategia di contenimento, si ritiene opportuno implementare il controllo biologico, a mezzo di antagonisti (parassitoidi o predatori). In ambito nazionale, in sinergia con le Istituzioni di ricerca, sono stati avviati studi sull’entomofauna utile che si sta sviluppando nelle aree focolaio a carico di A. spiniferus. Dalle prime indagini si sta evidenziando l’attività di diverse specie di coleotteri coccinellidi, quali Clitostethus arcuatus, Delphastus catilinae, Serangium montazerii e di altri predatori e parassitoidi.

Normativa di riferimento:

 

Link alle pagine dei rispettivi Servizi fitosanitari regionali per l’emergenza fitosanitaria Aleurocanthus spiniferus: